Paolo Ventura è nato a Milano nel 1968. Il suo lavoro è stato esposto in musei e gallerie private di tutto il mondo. Le sue fotografie fanno parte di importanti collezioni, quali il Boston Museum of Fine Arts, la Library of Congress a Washington, il MACRO Museo di Arte Contemporanea a Roma e la Maison Européenne de la Photographie a Parigi.

Inaugurazione sabato 14 dicembre 2013, ore 16

Dal 14 dicembre Palazzo dei Pio torna ad essere per il quinto anno consecutivo sede di un’importante rassegna dedicata all’opera di artisti che hanno fatto la storia della fotografia contemporanea, dopo le mostre Beppe Lopetrone: moda e celebrità, Olivo Barbieri: opere scelte 1978-2010, Mario Cresci: dentro le cose e Franco Vaccari: in palmo di mano, con la curatela di Luca Panaro. Gli spazi del palazzo carpigiano aprono quest’anno le porte a un altro artista di fama internazionale, noto per le sue fotografie in bilico fra realtà e finzione: Paolo Ventura.

La mostra è promossa come ogni anno da Comune di Carpi, Gruppo Fotografico Grandangolo BFI e Nuovagrafica, che continuano nel lavoro di promozione dell’opera di grandi autori italiani. 
L’idea degli organizzatori si fonda sull’intento di elaborare progetti di ricerca fotografica che indaghino la contemporaneità, in grado di coniugarsi con una attenzione particolare per la valorizzazione del territorio e delle eccellenze storico-artistiche della città di Carpi. 

Paolo Ventura è stato invitato a elaborare una sua visione della città, nella convinzione che l’arte contemporanea contribuisca a instaurare un indispensabile dialogo con la storia e la cultura del passato, importante tassello per il raggiungimento di significati originali e per la risoluzione di problematiche che normalmente sono riservate alla sola scienza storiografica e alle tecniche museologiche che ne derivano. 

Il mondo che la macchina fotografica di questo abile artista cattura e reinterpreta, è un mondo dai confini non perfettamente delineati che ci fornisce una serie di riflessioni sul sottile ed impalpabile limite che divide il reale dall’immaginario. 

Ventura mette in scena il ritrovamento di una camera segreta all’interno del Palazzo dei Pio di Carpi, nella quale sono custoditi oggetti di varia natura, in prevalenza lastre fotografiche della seconda metà dell’Ottocento. Questo materiale viene esposto con rigore, ricostruendo la storia di una persona, forse lo stesso fotografo, di cui si conoscono le iniziali: V.P. 
Gli abiti, i libri, la macchina fotografica, le immagini sono stati accuratamente catalogati da autorevoli storici, divenendo tasselli e indizi che ci aiutano a ricostruire frammenti di vita di un personaggio la cui esistenza resta misteriosa. 
Certo è che i dagherrotipi ritrovati sembrano essere le più antiche immagini fotografiche di una Carpi sconosciuta. E il mistero di cui è avvolta la vita e la morte di quest’artista ante litteram coinvolge lo spettatore che dovrà interrogarsi sui confini, sempre più labili, tra storia e finzione, realtà e sogno: è davvero esistito V.P. o è solo una finzione? E se così fosse, dove inizia il confine tra vero e falso storico? E infine, davvero ci interessa, in ambito artistico, parlare di vero e falso? 

Paolo Ventura è nato a Milano nel 1968 e vive e lavora tra New York e Anghiari, in Toscana. Ha esposto un po’ in tutto il mondo (Hasted Hunt Gallery, New York; Gallery Baton, Seul, Korea; MACRO, Roma; Padiglione Italia, 54a Biennale di Venezia; Palazzo Fortuny, Venezia; MART, Rovereto; Rencontres Internationales de la Photographie, Arles; Fotografia Festival Internazionale, Roma). Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dopo aver lavorato per dieci anni come fotografo di moda, si dedica a progetti personali. Ha pubblicato su riviste come The New Yorker, Harper’s Bazaar, Aperture, The New York Times Magazine. Il suo primo libro, In tempo di guerra, è stato pubblicato da Contrasto (ed. italiana e inglese) e da Actes Sud (ed. francese). 

L’esposizione è accompagnata come ogni anno da un prestigioso libro-opera bilingue edito da APM Edizioni, composto da un ricco repertorio d’immagini corredate dai saggi di Marco Antonetto e Luca Panaro. 

Nei mesi di apertura della mostra sono in programma approfondimenti sul linguaggio fotografico visto attraverso la letteratura: 
sabato 25 gennaio 2014 ore 17, Sala dei Mori, Palazzo dei Pio Simone Maretti racconta i “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” di Luigi Pirandello. Suggestioni musicali a cura di Alessandro Pivetti 
sabato 22 febbraio 2014 ore 17, Sala dei Mori, Palazzo dei Pio Simone Maretti legge e racconta frammenti da “L’estate incantata” di Ray Bradbury, “Gruppo fotografico” di Dino Buzzati, “L’avventura di un fotografo” di Italo Calvino e “I sudari di Veronica” di Michel Tournier. Suggestioni musicali a cura di Alessandro Pivetti 

Sono inoltre previste le seguenti visite guidate condotte dal curatore della mostra: 
domenica 19 gennaio 2014 ore 17 
domenica 2 febbraio 2014 ore 17 

Da questa edizione viene attivata anche una specifica proposta didattica rivolta alle scuole del territorio, curata dagli operatori dei Musei di Palazzo dei Pio, che attraverso un laboratorio sperimentano contenuti e tecniche della mostra. 

Sabato 11 gennaio 2014 ore 16 
Un viaggio alla scoperta di ciò che si nasconde dentro e dietro una fotografia
(6-11 anni, su prenotazione: 059 649955)